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Mobbing

Nel lavoro possiamo essere vittime di esclusioni o soprusi o vessazioni sistematiche e ripetute nel tempo, con attacchi ai contatti umani e alla possibilità di comunicare, isolamento, svalorizzazione, attacchi alla reputazione. Spesso l’insieme di queste condizioni si configura come mobbing.

 

Il mobbing è una forma di vessazione e aggressione sistematica e reiterata sul luogo di lavoro, verbale e talvolta fisica, messa in atto da una o più persone nei confronti di un singolo individuo, con l’intento di nuocere e spesso di estromettere l’individuo stesso dal contesto organizzativo.

Cos’è il mobbing e come riconoscerlo

Per etichettare come mobbing una condizione di vessazione sul posto di lavoro i comportamenti violenti devono essere esercitati ripetutamente e regolarmente (ad esempio, ogni settimana) e per un certo periodo di tempo (ad esempio, circa 6 mesi), ci deve essere una intensificazione del conflitto (escalation) e la persona che lo subisce deve trovarsi in una posizione di inferiorità, ad esempio in un ruolo subalterno.

Il mobbbing non si riferisce né ad un conflitto scaturito da un incidente o da un episodio isolato né a un conflitto in cui tra aggressore e vittima intercorre la stessa relazione di potere.

Ci deve inoltre essere un intento persecutorio e un andamento di progressiva gravità nelle azioni inflitte e nelle conseguenze subite.

 

Cosa fare in caso di mobbing?

Innanzitutto è importante verificare che ci siano le condizioni per poter inquadrare le vessazioni sul luogo di lavoro come mobbing. Infatti, non sempre le vessazioni o le violenze sul posto di lavoro si configurano come mobbing.

Può essere in tal senso molto utile rivolgersi ad uno degli sportelli mobbing e verificare allo stesso tempo la presenza in azienda di uffici o comitati anti-mobbing. Saranno poi le persone competenti a suggerire come procedere nella raccolta e conservazione delle prove e delle testimonianze dei colleghi. Servirà poi rivolgersi ad ASL, ospedali (Dipartimento di Medicina, Centro o Servizio di Medicina del Lavoro) o medici specialistici per farsi diagnosticare tempestivamente i danni e le conseguenze fisiche e psicologiche subite e trovare un avvocato competente in materia di lavoro.

 

Sostegno psicologico in caso di mobbing

Sia che si tratti di mobbing sia che le vessazioni sul lavoro non si configurino come mobbing o che non si riescano a dimostrare, è fondamentale farsi aiutare da uno specialista per un’attività di sostegno psicologico.

Le vessazioni sul lavoro, se reiterate e prolungate nel tempo, portano quasi sempre a stati ansiosi e depressivi, in molti casi con compromissione della salute fisica, degli equilibri familiari e con il rischio di perdere il lavoro.

Se l’effetto traumatico dell’esperienza di mobbing non si aggancia ad altre esperienze di vessazione o trascuratezza sul piano personale, può essere sufficiente un’attività breve di sostegno psicologico. Se invece le vessazioni sul lavoro richiamano emotivamente, e non necessariamente in modo consapevole, altre vicende personali traumatiche, allora è necessario intervenire con la psicoterapia.

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